LAVORO E FORMAZIONE: UNA SOLUZIONE ALLO SKILL GAP

Negli ultimi anni molti studi hanno evidenziato quanto sia sempre più evidente lo skills gap tra formazione e mercato del lavoro. A quanto pare le aziende lamentano enormi difficoltà a ricoprire tutte le posizioni aperte e nonostante il tasso di disoccupazione sia alto, non si riescono a reperire sul mercato risorse che farebbero la differenza per il business aziendale. L’ università vanta una preparazione solida dei ragazzi uscenti dai percorsi formativi, che viene messo in discussione subito nel momento in cui la l’offerta di lavoro non viene soddisfatta, ed è qui che il sistema s’inceppa. Le maggiori difficoltà dei Recruiter si concentrano maggiormente sulla ricerca di quelle soft skills che fanno la differenza tra un candidato ed un altro. Parliamo di competenze spesso nuove e interdisciplinari, capacità di fare, di agire, attitudini in quanto il titolo di studio non sembrerebbe più bastare come elemento esclusivo per l’assunzione in azienda. Tale scenario, non esclude la situazione italiana dove si registrano i maggiori tassi di disoccupazione, rispetto al resto d’Europa a fronte comunque di un numero notevole di posti vacanti.
Cosa è necessario fare? Come intervenire per ribaltare la situazione? La risposta sembra essere tanto ovvia quanto difficile da concretizzare. Alcuni Hr Manager intervistati hanno rimarcato quanto sia necessario rimettere in moto un meccanismo ormai inceppato da anni e di quanto sia necessario recuperare una comunicazione interrotta ormai da tempo tra la formazione e il mondo del lavoro. Sembra sempre più necessario formare risorse che siano in grado di mettersi immediatamente nel mercato del lavoro subito dopo la fine del percorso accademico. I giovani, d’altro canto devono rimettersi in gioco, lanciarsi in nuove sfide anche apparentemente poco utili e maturare quelle soft skills tanto ricercate dalle aziende.
“Un’azienda non sceglierà solo persone qualificate per poi motivarle; ma sceglierà soprattutto persone motivate per poi ispirarle.”
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